TRIBUNALE FEDERALE SVIZZERO - aprile – giugno 2017

2017-08-06

a cura di S. Gerotto

 

(Le sentenze segnalate non figurano ancora nella raccolta ufficiale delle decisioni del Tribunale federale. Per tale ragione risulta al momento impossibile indicare un riferimento che rinvii al loro testo completo. Non appena saranno pubblicate sarà comunque possibile reperirle presso il sito del Tribunale federale (https://www.bger.ch/) operando una semplice ricerca con il numero di incartamento indicato entro parentesi per ciascuna decisione).

Sentenza del 13 aprile 2017 (6B_610/2016)

Il Tribunale federale conferma la condanna per discriminazione razziale nei confronti del segretario dell’Unione Democratica di Centro e della sua supplente, preventivamente pronunciata dalla Corte suprema del Cantone di Berna. Il fatto riguardava la campagna condotta dall’UDC a sostegno dell’iniziativa di revisione costituzionale denominata “Contro l’immigrazione di massa” del 9 febbraio 2014. Durante la campagna referendaria l’UDC aveva pubblicato un annuncio dal titolo “Kosovaren schlitzen Schweizer auf!” (letteralmente i kossovari pugnalano gli svizzeri), ritenuto appunto discriminatorio dalla corte bernese, prima, e da quella federale, poi.

libertà d’espressione; discriminazione; immigrazione

 

Sentenza del 3 aprile 2017 (2C_756/2015)

In Svizzera, diversamente da altri paesi che attuano il decentramento come formula organizzativa, esistono molteplici forme di comune, che si affiancano a quello politico. Tali forme aggregative, che in alcuni casi possono essere definite come di scopo, sono garantite dal diritto costituzionale cantonale. Come logica conseguenza, i cantoni non sono liberi di incidere pienamente sull’autonomia comunale per mezzo di leggi ordinarie. Nel caso di specie il Tribunale federale annulla le disposizioni della legge sull’autonomia comunale zurighese che sopprimevano il comune scolastico in quanto incompatibili con i diritti di partecipazione garantiti dalla Costituzione del Cantone di Zurigo.

federalismo; decentramento; autonomia comunale; istruzione

 

Sentenza del 26 aprile 2017 (2C_1052/2016, 2C_1053/2016)

La Svizzera è parte del sistema instaurato dalla Convenzione sulla determinazione dello stato competente per l'esame di una domanda di asilo presentata in uno degli stati membri delle Comunità Europee (Convenzione di Dublino). È noto che tale sistema prevede che lo Stato competente ad esaminare la richiesta di asilo sia, fra quelli aderenti alla convenzione, quello in cui l’immigrato ha effettuato il primo sbarco. Ciò implica la possibilità per ogni altro stato di rinviare l’immigrato a quello d’ingresso, eventualmente anche sottoponendolo a misure di restrizione della libertà note come “detenzione amministrativa”. In alcuni casi tale detenzione, che viene ovviamente perpetrata in assenza di qualsivoglia ipotesi di reato, risulta però illegittima. Nel caso di specie il Tribunale federale rileva appunto l’illegittimità di una misura di “detenzione amministrativa” decisa in presenza di minori. La separazione dei minori dai genitori, sostiene il Tribunale federale, non può che essere l’extrema ratio nel caso in cui nessuna altra misura risulti appropriata.

immigrazione; detenzione amministrativa; CEDU; rispetto della vita privata e familiare; Dublino

 

Sentenza del 3 maggio 2017 (1C_267/2016)

La sentenza riguarda la possibilità di accertamento della validità delle iniziative popolari a livello cantonale. Nello specifico si trattava di una iniziativa presentata in forma generica, ossia come generale richiesta che spetta poi alle autorità sviluppare in un progetto articolato. Oggetto dell’iniziativa era l’insegnamento della seconda lingua straniera nelle scuole elementari del Canton Grigioni. L’iniziativa chiedeva che fosse impartito l’insegnamento di una sola seconda lingua straniera nelle scuole elementari, tedesco o inglese a seconda della regione linguistica. Nell’aprile del 2015 il Gran Consiglio del Canton Grigioni ha dichiarato nulla l’iniziativa. In accoglimento di un ricorso il Tribunale federale l’ha però fatta salva, ritenendo che non esistono motivi per escludere che l’attuazione in concreto dell’iniziativa possa avvenire senza contrapposizione con il diritto di rango superiore.

federalismo; diritti linguistici; istruzione; diritti politici; iniziativa popolare cantonale

 

Sentenza del 9 giugno 2017 (5A_256/2016)

Il caso riguarda un noto playboy svizzero, Carl Hirschmann, al centro di una vicenda giudiziaria per ricatto nei confronti delle proprie amanti. Vista la notorietà del personaggio, la vicenda stessa è stata oggetto di alcune trasmissioni televisive che hanno indugiato a lungo sulla sua vita privata. Carl Hirschmann ha così presentato ricorso al Tribunale del commercio di Zurigo contro i gruppi Tamedia SA e Espace Media SA, che avevano prodotto i reportage. Il Tribunale del commercio ha in prima istanza ritenuto non sussistere alcuna lesione dei diritti della personalità, ed ha confermato la propria decisione anche dopo che il Tribunale federale, nel 2014 (5A_658/2014), lo aveva esortato a ripronunciarsi. Con la decisione in commento il Tribunale federale ha infine rinviato la causa una seconda volta al Tribunale del commercio, ritenendo che durante il periodo in cui i reportage sono stati prodotti e diffusi il ricorrente è stato privato del diritto di determinare quali informazioni di natura personale potevano essere divulgate. Viene così accertato il comportamento illecito delle due società, lasciando al Tribunale del commercio la quantificazione del danno.

diritti della personalità; libertà dei media