Rassegna giurisprudenziale – Belgio – aprile-giugno 2021

2021-09-16

a cura di Lucia G. Sciannella e Giacomo Delledonne

 

 

 

1. La Cour constitutionnelle rigetta una questione di costituzionalità che aveva ad oggetto la legge del 6 novembre 2020, con cui persone prive delle qualifiche ordinarie sono state autorizzate a svolgere attività infermieristiche nel corso della pandemia di Covid-19. Oltre a non violare il principio di eguaglianza – con riguardo al trattamento degli infermieri qualificati, da un lato, e di persone prive della qualifica ordinaria, dall’altro –, le disposizioni contestate assicurano la tutela del diritto alla salute. Si tratta, infatti, di misure applicabili soltanto in via provvisoria per contrastare una grave crisi pandemica e assicurare la continuità dei servizi sanitari, in una situazione di oggettiva difficoltà per il personale medico e infermieristico.

 

Sent. n. 56 del 1 aprile 2021

 

Parole chiave: Covid-19, diritto emergenziale, tutela del diritto alla salute

 

 

 

2. La Cour constitutionnelle esamina un ricorso riguardante nella sua interezza la legge del 29 maggio 2016 in materia di raccolta e conservazione dei dati nel settore delle comunicazioni elettroniche. Basandosi sulla risposta offerta dalla Corte di giustizia a una questione pregiudiziale posta dalla Cour stessa (sentenza n. 96/2018), secondo cui è incompatibile col diritto dell’UE una disciplina legislativa che prevede in capo agli operatori e ai fornitori di comunicazioni elettroniche un obbligo generale di conservare i dati di traffico e di localizzazione non solo in relazione a gravi reati, ma anche per garantire la sicurezza nazionale. Poiché l’obbligo di conservare i dati dev’essere l’eccezione e non la regola, numerose disposizioni della legge impugnata sono annullate per contrasto con gli artt. 10 e 11 Cost. in combinazione con la Direttiva 2002/58 e con gli artt. 7, 8 e 11 della Carta dei diritti fondamentali.

 

Sent. n. 57 del 22 aprile 2021

 

Parole chiave: Comunicazioni elettroniche, raccolta e conservazione di dati, rispetto della vita privata, protezione dei dati di carattere personale, libertà di espressione

 

 

 

3. La Cour constitutionnelle accoglie una questione di costituzionalità dell’art. 457 bis del Codice giudiziario. Tale disposizione è incompatibile coi principi di eguaglianza e di non discriminazione (artt. 10 e 11 Cost.) se viene interpretato nel senso che non permette che un procedimento disciplinare instaurato nei confronti di un avvocato iscritto al foro di Eupen – coincidente con la piccola regione germanofona del Belgio – si svolga integralmente in lingua tedesca.

 

Sentenza n. 59 del 22 aprile 2021

 

Parole chiave: Codice giudiziario, pluralismo linguistico, Comunità germanofona

 

 

 

4. La Cour constitutionnelle è stata investita di un ricorso pregiudiziale presentato dal Comitato permanente di controllo sui servizi segreti (Comité R). Dopo aver chiarito che al Comité R può essere riconosciuta natura di organo giurisdizionale ai fini della presentazione di questioni pregiudiziali, la Cour rigetta una questione di costituzionalità di una disposizione che prevede una tutela particolare per la raccolta di dati realizzata su un mezzo di comunicazione che un medico utilizza in ambito professionale. La disposizione deve però essere interpretata nel senso che essa obbliga i servizi segreti ad applicare le tutele previste dal legislatore anche in tutte le situazioni in cui non è sicuro che il mezzo di comunicazione adoperato dal medico sia stato utilizzato soltanto per fini extraprofessionali.

 

Sent. n. 64 del 22 aprile 2021

 

Parole chiave: Servizi segreti, nozione di giudice, segreto professionale

 

 

 

5. La Cour constitutionnelle rigetta un ricorso contro un’ordinanza regionale di Bruxelles-Capitale in materia di tutela del patrimonio culturale mobiliare e immateriale biculturale. Prendendo le mosse dall’art. 4 bis, terzo comma, della legge speciale del 12 gennaio 1989, che ha trasferito competenze alla Regione, la disposizione impugnata non è incostituzionale se interpretata nel senso che non pregiudica le competenze delle Comunità francofona e fiamminga e riguarda unicamente beni d’interesse regionale. Le competenze della Regione di Bruxelles-Capitale, perciò, non sono fondate sul fatto che l’autorità federale non abbia esercitato le sue competenze, ma possono interessare unicamente il patrimonio biculturale privo di rilievo nazionale o internazionale.

 

Sent. n. 71 del 20 maggio 2021

 

Parole chiave: Riparto di competenze, tutela del patrimonio, Regione di Bruxelles-Capitale

 

 

 

6. Pronunciandosi sul ricorso di annullamento dell’art. 46 della legge del 20 dicembre 2020, «portant dispositions diverses temporaires et structurelles en matière de justice dans le cadre de la lutte contre la propagation du coronavirus COVID-19», la Cour conferma i rilievi già espressi in sede di sospensiva (sent. n. 32/2021), ritenendo la stessa non proporzionale all’obiettivo di contenere la diffusione del coronavirus e tale da ledere i diritti del soggetto sottoposto a misure restrittive della propria libertà. In particolare, il disposto in esame prevedeva (per il periodo 24 dicembre 2020-31 marzo 2021, con possibilità di proroga) che i soggetti sottoposti a misure di carcerazione non potessero comparire dinanzi alla Chambre de protection sociale ai fini di un riesame delle stesse, essendo ammessa la sola presenza del legale e del pubblico ministero.

 

Sent. n. 76 del 20 maggio 2021

 

Parole chiave: Pandemia, COVID-19, Carcerazione, Chambre de protection sociale

 

 

 

7. La Cour constitutionnelle dichiara l’illegittimità degli art. 2 e 3 della legge del 14 ottobre 2018, di riforma dell’imposta di registro per l’iscrizione a ruolo di una causa presso un tribunale. Secondo il giudice costituzionale, la norma in esame – sostanzialmente diretta ad aumentare le spese processuali – limita in modo sproporzionato l’accesso alla giustizia.

 

Sent. n. 84 del 10 giugno 2021

 

Parole chiave: Spese processuali, Imposta di registro, accesso alla giustizia

 

 

 

8. La Cour rigetta – con alcune «réserves d’interprétations» – le recours en annullation avente ad oggetto l’art. 2 della legge del 29 novembre 2019, nella parte in cui prevede che la custodia cautelare possa essere disposta dal giudice non solo in caso di “rischio di fuga” dell’imputato ma anche qualora vi sia il “fondato sospetto” che egli possa compiere altri reati.

 

Sent. n. 86 del 10 giugno 2021

 

Parole chiave: Procedura penale, custodia cautelare, rischio di recidiva

 

 

 

9. La Cour rigetta due demandes de suspension del Decreto della Comunità fiamminga del 18 dicembre 2020, che ha dettato misure di contrasto alla diffusione del coronavirus. In particolare, il Decreto prevede l’isolamento temporaneo dei contatti stretti di un caso confermato che potenzialmente potrebbero sviluppare l’infezione da COVID-19. Secondo il giudice costituzionale, tale misura non rappresenta una (illegittima) forma di detenzione preventiva ma una misura di sicurezza dettata al fine di contenere la diffusione del virus.

 

Sent. n. 88 del 10 giugno 2021 - Sent. n. 89 del 10 giugno 2021

 

Parole chiave: Pandemia, COVID-19, Comunità fiamminga, Restrizione della libertà personale

 

 

 

10. La Cour rigetta la demande de suspension – presentata dall’ordine degli avvocati francofoni e germanofoni – del Decreto della Regione vallona del 1° ottobre 2020, che ha recepito la Direttiva 2018/822/UE per quanto riguarda lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all’obbligo di notifica.

 

Sent. n. 94 del 17 giugno 2021

 

Parole chiave: Trasparenza fiscale, Direttiva UE, Regione vallona, Obbligo di dichiarazione

 

 

 

11. La Cour rigetta due demandes de suspension riguardanti l’Ordinanza della Regione di Bruxelles-capitale del 29 ottobre 2020, che ha modificato la normativa con cui il legislatore regionale aveva recepito la Direttiva 2011/16/UE relativa alla cooperazione amministrativa in ambito fiscale.

 

Sent. n. 95 del 17 giugno 2021 – Sent. n. 96 del 17 giugno 2020

 

Parole chiave: Trasparenza fiscale, Regione di Bruxelles-capitale, segreto professionale