Rassegna giurisprudenziale – Canada – luglio-settembre 2020

2020-10-20

a cura di Nausica Palazzo

 

 

1. La Corte Suprema canadese conferma la legittimità costituzionale del Genetic Non-Discrimination Act, contestata dal Québec per violazione del riparto di competenze da parte del Parlamento del Canada. La legge introduceva una fattispecie penale con cui si sanzionava l’obbligo di effettuare un test genetico al fine di stipulare un contratto o acquistare un servizio. Con ciò essa puntava a porre fine alle richieste, potenzialmente discriminatorie, da parte di società assicurative di effettuare un test genetico o condividerne i risultati al fine di prevedere il rischio malattia dell’acquirente. Il difetto di competenza sarebbe derivato a parere del Governo del Québec dal fatto che le Province canadesi siano le sole ad avere una competenza in tema di rapporti contrattuali tra privati (in quanto riconducibili alla materia “property and civil rights”). Tuttavia, la Corte giunge alla conclusione opposta, confermando che la materia in questione attiene al diritto penale, rientrando pertanto nella sfera di competenze del Parlamento federale.

 

Reference re Genetic Non-Discrimination Act, 020 SCC 17

 

Link:  https://decisions.scc-csc.ca/scc-csc/scc-csc/en/item/18417/index.do

 

Parole chiave: test genetico, discriminazione, assicurazione, Canada, genetic non-discrimination act

 

 

2. La Corte Suprema si è pronunciata in un complesso caso riguardante la confidenzialità dei verbali delle riunioni di alcuni governi provinciali e in ultimo i rapporti tra il potere esecutivo, da un lato, e potere giudiziario, dall’altro. I Governi di Nuova Scozia e Columbia britannica avevano fissato la remunerazione dei giudici delle rispettive province senza tener conto del parere delle associazioni di categoria dei giudici. Dopo aver impugnato l’atto governativo, tali associazioni chiedevano in giudizio al governo di produrre i verbali delle riunioni. Le corti provinciali ordinavano la produzione in giudizio, il Governo impugnava e le Corti supreme provinciali confermavano la segretezza dei documenti. La Corte Suprema canadese conclude che una lettura conforme a costituzione impone di ritenere i verbali in via di principio confidenziali e di poterne ordinare l’ostensione solo in circostanze particolari, ossia se c’è ragione di credere che l’ostensione consentirà di verificare che il Governo non ha rispettato la normativa applicabile. La Corte dunque conferma la segretezza dei documenti della Columbia britannica e ordina l’ostensione di quelli della Nuova Scozia.

 

British Columbia (Attorney General) v. Provincial Court Judges’ Association of British Columbia, 2020 SCC 20

 

Nova Scotia (Attorney General) v. Judges of the Provincial Court and Family Court of Nova Scotia, 2020 SCC 21

 

Link: B.C. https://decisions.scc-csc.ca/scc-csc/scc-csc/en/item/18433/index.do

N.S. https://decisions.scc-csc.ca/scc-csc/scc-csc/en/item/18434/index.do  

 

Parole chiave: segretezza, indipendenza giudiziario, responsabilità del Governo.

 

 

3. La Corte Suprema ritorna a pronunciarsi in tema di ragionevole durata del processo, ai sensi della section 11(b) della Canadian Charter of Rights and Freedoms. Nel 2016, in R. v. Jordan, aveva già fornito importanti chiarimenti in proposito stabilendo una presunzione di irragionevolezza di qualsiasi durata superiore a 18 o 30 mesi (a seconda della tipologia di processo) dal giorno in cui l’accusato riceve formalmente la comunicazione dell’accusa a suo carico. La Corte conferma l’irragionevole durata di un processo a carico dell’accusato iniziato oltre quattro anni dopo la comunicazione delle accuse a suo carico.

 

R. v. Thanabalasingham, 2020 SCC 18

 

Link: https://decisions.scc-csc.ca/scc-csc/scc-csc/en/item/18421/index.do

 

Parole chiave: ragionevole durata, processo, Jordan.

 

 

4. La Corte Suprema si pronuncia in tema di libertà di espressione e, in particolare, sulla questione delle c.d. “strategic lawsuit against public participation” o “SLAPP”. Un imprenditore edilizio interessato a costruire un nuovo conglomerato edilizio in una area c.d umita, serbatoio di biodiversità, denunciava un gruppo di residenti che protestavano contro un simile progetto edilizio. La Corte conferma la contrarietà a Costituzione e alla libertà di espressione in essa sancita di cause intimidatore presentate al solo fine di costringere un gruppo di persone dal desistere ad esercitare il loro diritto a protestare. Nella fattispecie, la causa era qualificabile come SLAPP e non poteva pertanto procedere.

 

1704604 Ontario Ltd. v. Pointes Protection Association, 2020 SCC 22

 

Link: https://decisions.scc-csc.ca/scc-csc/scc-csc/en/item/18458/index.do

 

Parole chiave: libertà di espressione, protesta, associazione, causa intimidatoria, SLAPP.