Rassegna giurisprudenziale - Russia - ottobre-dicembre 2019

2020-01-16

a cura di Angela Di Gregorio

 

 

1. Su ricorso di un cittadino, la Corte costituzionale russa ha esaminato le disposizioni di legge che consentono all’Ufficio per l’occupazione di non riconoscere lo status di disoccupato in assenza del documento sulla qualificazione anche quando il cittadino abbia cessato l’attività imprenditoriale individuale, o non abbia lavorato come dipendente, per oltre un anno. La Corte ha dichiarato le disposizioni non contrastanti con la Costituzione, in quando la mancata esibizione di tale documento non impedirebbe l’attribuzione dello status di disoccupato. L’elenco (tassativo) delle categorie di cittadini che non possono essere riconosciuti come disoccupati non include infatti coloro che non hanno presentato i documenti sulla qualificazione professionale. Il sussidio di disoccupazione deve essere elargito senza l’obbligo di esibire il documento che attesta la presenza di tale qualificazione. Le decisioni giurisdizionali con cui al cittadino è stato negato il sussidio di disoccupazione devono essere sottoposte a riesame.

 

Sentenza del Corte costituzionale della FdR dell’8 ottobre n. 31 «Sulla verifica della costituzionalità delle disposizioni dei punti 1 e 2 dell’art. 3 della legge della FdR “Sull’occupazione della popolazione nella FdR” su ricorso di un cittadino».

 

Link: http://doc.ksrf.ru/decision/KSRFDecision430475.pdf

 

Parole chiave: sussidio di disoccupazione, qualificazione professionale, certificazione.

 

2. La Corte costituzionale russa ha vietato ai soggetti della Federazione di limitare arbitrariamente lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche. Le disposizioni impugnate della legge della Repubblica di Komi interdivano lo svolgimento di pubbliche manifestazioni nella piazza Stefanovskaja della città di Syktyvkar (il capoluogo della Repubblica) ed anche nell’ambito di 50 metri dagli edifici governativi della città. Il divieto era generale, non essendo collegato al numero di partecipanti e al tipo di manifestazione.
La Corte ha dichiarato le disposizioni incostituzionali ritenendo che in ogni caso concreto di manifestazione pubblica su tale piazza bisogna valutare la minaccia all’ordine ed alla sicurezza pubblica considerando le finalità della manifestazione, la sua natura, il numero previsto di partecipanti, la data prevista per lo svolgimento. Circa il divieto di svolgimento di eventi nei 50 metri dagli edifici, si tratterebbe di materia che non rientra nelle competenze legislative delle regioni. Il legislatore della Repubblica di Komi deve dunque modificare le disposizioni relative e lo stesso devono fare altre regioni le cui leggi contengano disposizioni analoghe.

 

Sentenza della Corte costituzionale della FdR del I novembre 2019 n. 33 «Sulla verifica della costituzionalità dei punti 1 e 6 dell’art. 5 della legge della Repubblica di Komi “Su alcune questioni relative allo svolgimento delle manifestazioni pubbliche nella Repubblica di Komi” su ricorso di 2 cittadini»

 

Link: http://doc.ksrf.ru/decision/KSRFDecision435741.pdf

 

Parole chiave:  manifestazioni pubbliche, diritto di assemblea, restrizioni regionali, materie di competenza regionale.

 

3. Un cittadina aveva impugnato le disposizioni di legge che consentono di indurre la responsabilità amministrativa del proprietario in caso di utilizzo al di fuori della destinazione d’uso del proprio terreno qualora nell’abitazione collocata su di esso si svolgano funzioni religiose. Sarebbero stati violati i diritti costituzionali al libero possesso e disposizione dei propri beni e la libertà di coscienza e pratica religiosa.
La Corte costituzionale russa tuttavia non ha ritenuto le disposizioni in contrasto con la Costituzione in quanto non sottintenderebbero la responsabilità del proprietario del terreno, il divieto di svolgere funzioni religiose nelle abitazioni, la registrazione presso il suo domicilio di organizzazioni religiose. L’alloggio può soddisfare non solo le esigenze materiali dei cittadini ma anche quelle spirituali. Ciò a patto che questo rimanga casa di abitazione e non diventi edificio di culto.

 

Sentenza della Corte costituzionale della FdR del 14 novembre 2019 n. 35 «Sulla verifica della costituzionalità del comma 2 dell’art. 42 del codice agrario della FdR e del comma 1 dell’art. 8.8 del codice sugli illeciti amministrativi su ricorso di una cittadina»

 

Link: http://doc.ksrf.ru/decision/KSRFDecision437842.pdf

 

Parole chiave: libertà religiosa, diritto di proprietà privata, destinazione d’uso, abitazione.

 

4. La Corte costituzionale russa stabilisce che non si possono modificare le funzioni di un lavoratore senza il suo consenso. Il dipendente di un sindacato aveva rifiutato di aggiungere alle sue mansioni di ispettore legale del lavoro quelle di ispettore tecnico ed era stato licenziato. I tribunali aditi avevano supportato il datore di lavoro ritenendo che la funzione di ispettore legale non fosse mutata, in quanto al ricorrente sarebbero state aggiunte mansioni che in base alla legge sono attribuite agli ispettori del lavoro dei sindacati. Secondo il ricorrente però le disposizioni impugnate consentirebbero di considerare l’attribuzione di ulteriori compiti una modifica delle condizioni organizzative o tecnologiche del lavoro e non della funzione lavorativa del lavoratore. La Corte ha stabilito che le disposizioni impugnate non sono in contrasto con la Costituzione in quanto non consentono di unificare arbitrariamente le mansioni legale e tecnica dell’ispettore, così come non consentono il licenziamento del dipendente in caso di rifiuto di svolgere mansioni aggiuntive. Le funzioni degli ispettori delle due categorie dunque si distinguono e quindi il ricorrente aveva subito una modifica delle proprie funzioni, cosa che senza il suo consenso non sarebbe ammissibile. Ai sindacati si estendono i requisiti generali che il codice del lavoro stabilisce per i datori di lavoro: se le mansioni non sono incluse nel contratto di lavoro non possono essere conferite al lavoratore in via unilaterale. Le mansioni non devono cambiare neanche in caso di revisione delle condizioni organizzative o tecnologiche dell’organizzazione. Le decisioni giurisdizionali del ricorrente devono essere sottoposte a revisione.

 

Sentenza della Corte costituzionale della FdR del 28 novembre 2019 n. 37 «Sulla verifica della costituzionalità dei commi 5 e 6 dell’art. 370 del codice del lavoro della FdR su ricorso di un cittadino»

 

Link: http://doc.ksrf.ru/decision/KSRFDecision440325.pdf

 

Parole chiave: diritto al lavoro, tutela, mansioni, contratto di lavoro, sindacato.

 

5. La Corte costituzionale russa si è pronunciata su ricorso dei figli di vittime delle repressioni politiche riabilitate nati in esilio o in luoghi di deportazione. Secondo i ricorrenti, le disposizioni impugnate non consentirebbero di rientrare in possesso dell’appartamento a Mosca dal quale erano stati scacciati i loro genitori a meno di non tornare personalmente nella capitale. Infatti, senza considerare la speciale categoria in cui rientrano tali cittadini, la legge della Città di Mosca aveva applicato anche ad essi il requisito aggiuntivo della residenza di 10 anni a Mosca, dove essi non hanno tuttavia un altro alloggio. La Corte ha dichiarato le disposizioni impugnate incostituzionali in quanto equiparano le vittime delle repressioni ad altri cittadini in attesa di alloggio, cosa che di fatto rende impossibile che venga risarcito il danno nell’ampiezza garantita dallo Stato. La Corte ha dunque intimato al legislatore di modificare immediatamente la legislazione federale e regionale ed al giudice di riesaminare la causa dei ricorrenti.

 

Sentenza della Corte costituzionale della Federazione di Russia del 10 dicembre 2019 n. 39 «Sulla verifica della costituzionalità delle disposizioni dell’art. 13 della legge della FdR “Sulla riabilitazione delle vittime delle repressioni politiche”, dei punti 3 e 5 dell’art. 7, del punto 1 del comma 1 e del comma 2 dell’art. 8 della legge della Città di Mosca “Sul diritto degli abitanti di Mosca ad avere assicurato un alloggio” su ricorso di tre cittadini»

 

Link: http://doc.ksrf.ru/decision/KSRFDecision442846.pdf

 

Parole chiave: vittime repressioni politiche, riabilitazioni, diritto all’alloggio, legge città di Mosca.