Rassegna giurisprudenziale – Australia e Nuova Zelanda – ottobre–dicembre 2018

2019-01-25

a cura di Filippo Viglione, Giovanni Cinà e Giuseppina Scala

 

Australia

  

1. Nonostante la legge consenta alla “Commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato” di emettere un provvedimento anche in contumacia del richiedente, non è irragionevole che, in presenza di circostanze eccezionali, la Commissione rinvii l’audizione laddove non siano comparsi né il richiedente né il suo avvocato.

Nel caso di specie, un rinvio sarebbe stato ragionevole in virtù, tra l’altro, di problemi di infermità mentale del richiedente e della facilità con cui la Commissione avrebbe potuto contattare i suoi legali.

TTY167 v Republic of Nauru 5 Dicembre 2018

[2018] HCA 61- Case Number: S46/2018

Link:  http://eresources.hcourt.gov.au/showCase/2018/HCA/61

Parole chiave: rifugiato, contumacia, ragionevolezza, rappresentanza.

 

 

2. L’High Court dichiara che 'obbligo di motivazione dei provvedimenti di attribuzione o diniego dello status di rifugiato riguarda la pronuncia nel suo complesso e non ogni suo singolo aspetto. Viene pertanto cassata la decisione della Corte Suprema di Nauru che aveva erroneamente ritenuto insufficienti le motivazioni addotte dal Refugee Status Review Tribunal circa la non credibilità delle asserzioni fattuali del richiedente asilo. Il Tribunal aveva invece qualificato le affermazioni del richiedente asilo come "intrinsecamente improbabili" in virtù di deduzioni logiche e non in base a semplici speculazioni o congetture.

The Republic of Nauru v WET040 [No 2] 5 dicembre 2018
[2018] HCA 60 Case number: M154/2017

Link:  http://eresources.hcourt.gov.au/downloadPdf/2018/HCA/60

Parole chiave: status di rifugiato, obbligo di motivazione, Refugees Convention Act 2012; credibilità;

 

 

Nuova Zelanda

 

 1. Le concessioni di sfruttamento del territorio delle riserve maori devono essere assegnate nel rispetto dei principi di cooperazione, di protezione, di sviluppo e indennitari del Trattato di Waitangi. Ciò non comporta la sussistenza di un diritto di veto in capo alla tribù che vanti diritti territoriali su una determinata area. Da questo legame con il territorio, tuttavia, discendono dei diritti/doveri di ospitalità e custodia di cui non possono essere titolari degli estranei. Pertanto, il diritto consuetudinario dev’essere preso adeguatamente in considerazione nel procedimento amministrativo.

Nel caso di specie, la Corte Suorema non ha ritenuto che le licenze per effettuare visite guidate assegnate al Fullers Group e al Motutapu Island Restoration Trust fossero errate. Tuttavia, atteso che il funzionario pubblico aveva espressamente ritenuto di non dover accordare trattamenti preferenziali ad alcuno, la Corte ha rilevato il vizio del procedimento ordinando all’amministrazione di valutare in maniera congrua le istanze della tribù Ngāi Tai Ki Tāmaki.

 

Ngāi Tai Ki Tāmaki Tribal Trust v Minister of Conservation and Fullers Group Ltd and Motutapu Island Restoration Trust

14.12.2018

(SC 11/2018) [2018] NZSC122

Link:https://www.courtsofnz.govt.nz/cases/ngai-tai-ki-tamaki-tribal-trust-v-minister-of-conservation-1/@@images/fileDecision?r=760.715325702

Parole chiave: diritto consuetudinario, customary law.

 

2. La perdita della possibilità di scegliere la modalità del processo (con o senza giuria) non comporta, di per sé, una lesione del diritto ad un processo equo. L’eventuale pregiudizio subito dev’essere pertanto dimostrato in concreto e la prova non può limitarsi a chiarire che l’imputato, con il senno di poi, avrebbe compiuto una scelta diversa.

 

S (SC 36/2018) v The Queen

20.12.2018

(SC 36/2018) [2018] NZSC

Nel caso di specie, anche se l’avvocato non aveva avvisato il proprio assistito della possibilità di scegliere un processo senza giuria, ciò non ha dato luogo ad alcun vizio del processo, non essendo stato dimostrato il pregiudizio concretamente subito dall’imputato.

Link: https://www.courtsofnz.govt.nz/cases/s-sc-36-2018-v-r/@@images/fileDecision?r=406.297240164

Parole chiave: processo equo, giuria, avvocato.

 

 

3. L’unico requisito dotato di rilievo costituzionale per l’esercizio del diritto di voto è l’età minima. Pertanto, qualsiasi ulteriore limitazione dello stesso non necessita di essere approvata da alcuna maggioranza qualificata.

Nel caso di specie, la legge che priva dell’elettorato attivo chiunque stia scontando una pena detentiva non presenta alcun vizio procedurale per non essere stata approvata con maggioranza qualificata del 75%.

 

Hinemanu Ngaronoa & Others v Attorney-General

14.12.2018

(SC 102/2017) [2018] NZSC 123

Link: https://www.courtsofnz.govt.nz/cases/hinemanu-ngaronoa-ors-v-attorney-general-ors-1/@@images/fileDecision?r=932.989949585

Parole chiave: diritto di voto, elettorato attivo, età minima, maggioranza qualificata, pena detentiva.