Rassegna giurisprudenziale - Portogallo - giugno-settembre 2017

2017-11-06

A cura di A. Ciammariconi 

Nota previa: nel corso del trimestre in esame, l’attività del TC è stata quasi interamente monopolizzata dalle decisioni relative al processo elettorale (in proposito, giova ricordare che il TC è competente a verificare, in ultima istanza, regolarità e validità degli atti riguardanti il processo elettorale; l’organo in parola decide, inoltre, sui ricorsi relativi alle elezioni del Parlamento – Assembleia da República – e delle Assemblee legislative delle due Regioni autonome delle Azzorre e di Madeira. I giudici costituzionali di Lisbona infine si pronunciano sulle azioni di impugnazione in materia di elezioni, ex art. 223, n. 2, alinea c), g) e h) della Costituzione). Tale fattore e il fisiologico rallentamento delle attività dell’organo dovuto alla pausa estiva valgono in maniera essenziale a spiegare l’esiguo numero delle decisioni qui selezionate.

Acórdão n. 353/2017, del 06.07

 

Si tratta dell’unica decisione del periodo resa in sede di controllo successivo astratto. A promuovere l’istanza dinanzi al TC è il rappresentante del Ministério Público, il quale chiede al collegio giudicante di dichiarare l’incostituzionalità (con forza obbligatoria generale; effetto, quest’ultimo, conseguente all’esito del processo reso in sede di fiscalização sucessiva) della norma di cui all’alinea c) dell’art. 29, n. 5, della legge n. 34/2004 (così come modificato dalla legge n. 47 del 2007). La norma in questione prevede il pagamento di una tassa di “giustizia iniziale”, da versare entro dieci giorni dalla data di notifica al richiedente del responso negativo da parte del servizio di sicurezza sociale in merito alla richiesta di “apoio judiciário” (fatto salvo il successivo rimborso degli importi versati in caso di eventuale impugnazione di quella decisione). L’istanza del ricorrente si fonda sul fatto che in tre precedenti casi concreti, il TC si è pronunciato per l’incostituzionalità della norma in questione. Analogamente alle passate occasioni, il collegio giudicante dichiara anche in questo caso l’incostituzionalità, con forza obbligatoria generale, della norma censurata a causa della violazione dell’art. 20, n. 1 della Costituzione (che disciplina il diritto di accesso alla giustizia e la tutela giurisdizionale effettiva).

 

http://www.tribunalconstitucional.pt/tc/acordaos/20170353.html

 

Parole chiave: Accesso alla giustizia; tutela giurisdizionale effettiva; diritto di difesa.

 

Acórdão n. 382/2017, del 12.07

 

Il TC giudica incostituzionale l’art. 63, n. 1, alinea d), della legge sulla protezione dell’infanzia e dell’adolescenza a rischio (Lei de Proteção de Crianças e Jovens em Perigo, LPCJP), approvata nel 1999 (Lei nº 147) e modificata nel 2015 (attraverso la Lei n. 142), ove interpretata nel senso che il sostegno economico previsto per i giovani affinché possano concludere la formazione professionale o gli studi accademici cessi indiscriminatamente al compimento del 21° anno di età.

Secondo i giudici, infatti, la norma non distingue tra l’effettiva condizione di coloro che vivono in un ambiente familiare “normale” (nel quale i genitori sono presenti nella vita e contribuiscono allo sviluppo dei figli) e coloro che, al contrario, ne sono privi (in special modo gli orfani e i bambini abbandonati), come accade nel caso specifico sottoposto al vaglio del TC. La maggiore vulnerabilità di questi ultimi, impone, infatti, una tutela giuridica che tenga conto della sostanziale situazione di ciascuno (con conseguente possibilità che il sostegno economico finalizzato al completamento della formazione professionale o degli studi si protragga oltre il 21° anno). Il ragionamento su cui si appuntano i giudici chiama in causa, in particolare, il divieto di discriminazioni negative nella tutela del diritto allo sviluppo di giovani e fanciulli privi di una situazione familiare “normale”, ricavato dagli artt. 13, n. 2 (principio di eguaglianza), e 69, n. 1 e 2 (tutela dell’infanzia e intervento statale a protezione di determinate categorie di giovani e fanciulli), della Costituzione.

 

http://www.tribunalconstitucional.pt/tc/acordaos/20170382.html

 

Parole chiave: Tutela infanzia e giovinezza; principio di eguaglianza; divieto di discriminazione; discriminazioni negative; diritto allo sviluppo.

 

Acórdão n. 396/2017, del 12.07

 

Oggetto del ricorso dinanzi al TC è l’art. 131, n. 1 c.p.p., nel quale si stabilisce l’incapacità assoluta dei soggetti interdetti per incapacità psichica di testimoniare nei processi penali. Il TC, riprendendo parzialmente le argomentazioni svolte in una precedente pronuncia (Acórdão n. 359/2011), dichiara la norma contraria al principio del giusto processo (art. 20, n. 4 Cost.) e al principio di proporzionalità (art. 18, n. 2, Cost.). 

 

http://www.tribunalconstitucional.pt/tc/acordaos/20170396.html

 

Parole chiave: Procedura penale; giusto processo; principio di proporzionalità; proibição do excesso.

 

Acórdão n. 420/2017, del 13.07

 

Il TC giudica legittima la norma (desumibile dal combinato disposto degli artt. 6 e 4, n. 1, alinea a), 2ª parte, e n. 2, alinea b), sub alinea iii), della legge n. 32/2008) che obbliga i fornitori di servizi di comunicazioni elettroniche pubblicamente disponibili o di rete pubblica di comunicazioni a conservare per un anno (a partire dalla data di conclusione delle comunicazioni) i dati relativi a nome e indirizzo dell’intestatario o dell’utente registrato con un determinato indirizzo IP. Il collegio giudicante, con ampi riferimenti ad una precedente sentenza (Acórdão n. 403/2015) non ritiene, in particolare, che la normativa crei un vulnus nei confronti degli artt. 18 (principio di proporzionalità) e 34, n. 4 Cost. (segretezza della corrispondenza).

 

http://www.tribunalconstitucional.pt/tc/acordaos/20170420.html

 

Parole chiave: Procedura penale; segretezza della corrispondenza; principio di proporzionalità.