Rassegna giurisprudenziale - Germania - ottobre-dicembre 2019

2020-01-16

a cura di Francesco Saitto

 

 

1. Il Tribunale costituzionale ha accolto il ricorso individuale diretto di un richiedente asilo minorenne che avrebbe dovuto, secondo le regole del sistema Dublino, essere trasferito in Italia, rinvenendo una violazione dell’art. 19, Abs. 4, S. 1 in combinato disposto con l’art. 2, Abs. 2, S. 1, GG. Il BVerfG ha chiesto ai giudici amministrativi, infatti, di verificare che in concreto le regole attualmente vigenti e da poco modificate in Italia non comportino il rischio di una lesione dei diritti del ricorrente, ritenendo insufficiente l’esame a tal fine effettuato, in particolare alla luce dell’art. 3 della Cedu e dell’art. 4 della Carta di Nizza-Strasburgo.

 

Beschluss del 10 ottobre 2019 - 2 BvR 1380/19

 

Link: https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/10/rk20191010_2bvr138019.html

 

Parole chiave: ricorso diretto, immigrazione, richiedenti asilo, condizioni di vita, sistema Dublino.

 

2. Il Tribunale ha ritenuto che il decreto dell’Oberlandesgericht dello Schleswig-Holstein che autorizzava la consegna del ricorrente, cittadino russo di origine cecena, alla Federazione Russa sulla base di una richiesta di estradizione violasse il suo diritto al ricorso giurisdizionale (Art. 19, Abs. 4, GG). Infatti, i giudici non avrebbero chiarito in modo sufficiente se vi fosse un rischio per il ricorrente di venire perseguito per motivi politici nel paese di destinazione.

 

Beschluss del 22 ottobre 2019 - 2 BvR 1661/19

 

Link: https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/10/rk20191022_2bvr166119.html

 

Parole chiave: diritto a un rimedio giurisdizionale, estradizione, Art. 19, Abs, 4, GG, Russia, art. 16a GG.

 

3. Il BVerfG ha respinto un ricorso diretto, e di conseguenza la richiesta di un provvedimento provvisorio sospensivo, contro l’imminente approvazione da parte del rappresentante tedesco nel Consiglio dell’Unione europea dell’accordo commerciale tra UE e Singapore, ritenendolo inammissibile perché non sufficientemente motivato.

 

Beschluss del 28 ottobre 2019 - 2 BvR 966/19

 

Link: https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/10/rk20191028_2bvr096619.html

 

Parole chiave: Singapore, accordo commerciale UE, ricorso individuale, controllo ultra vires, controllo di identità.

 

4. Il BVerfG ha accolto, con due distinte ordinanze, due ricorsi individuali diretti a impedire l’estradizione di due cittadini russi di origine cecena, sulla base di specifici mandati d’arresto internazionale, rinviando gli atti all’Oberlandesgericht del Brandeburgo. Nel primo caso, il Tribunale ha ritenuto che l’autorizzazione all’estrazione, pur essendo emerso il rischio che il ricorrente sia perseguito per motivi politici, integrasse una violazione dell’art. 2, Abs. 2, GG. Nel secondo, ha invece ritenuto che fosse violato il diritto fondamentale al ricorso in via giurisdizionale (art. 19, Abs. 4, GG).

 

Beschluss del 30 ottobre 2019 - 2 BvR 828/19 e Beschluss del 22 novembre 2019 - 2 BvR 517/19

 

Link: 

https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/10/rk20191030_2bvr082819.html

https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/11/rk20191122_2bvr051719.html

 

Parole chiave: estradizione, art. 19, Abs. 4, GG, art. 2, Abs. 2, GG, Russia, art. 16a GG.

 

5. Il BVerfG ha ritenuto parzialmente incostituzionali le sanzioni previste per la violazione degli obblighi imposti ai percettori dei sussidi disciplinati nell’ambito della cd. riforma Hartz IV, ritenendo che in ogni caso una misura afflittiva in tale ambito non possa comportare una revoca integrale del beneficio o prevedere una riduzione della erogazione superiore al 30% dell’ammontare originario. Tale prestazione, infatti, è comunque un sostegno ineliminabile per garantire un minimo esistenziale e pertanto la tutela della dignità dell’uomo. Il BVerfG ha anche stabilito che la riduzione automatica, in assenza di una analisi del caso concreto nel merito per valutare una possibile insostenibilità della riduzione stessa, al verificarsi delle condizioni di non cooperazione e la durata fissa della sanzione per tre mesi fossero da considerarsi irragionevoli, dichiarando le misure incostituzionali. In particolare, il Tribunale ha stabilito, facendo cadere entrambi gli automatismi, che deve valutarsi in concreto la assenza di un grave danno dalla sospensione e che la durata di tre mesi, pur restando anch’essa in vigore, deve poter essere rideterminata in concreto. La sanzione della sospensione del 60% e la sospensione integrale restano in vigore, ma devono essere rimodulate nella misura del 30%.

 

Urteil del 5 novembre 2019 - 1 BvL 7/16

 

Link: https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/11/ls20191105_1bvl000716.html

 

Parole chiave: Existenzminimum, dignità dell’uomo, sanzioni, automatismi, Hartz IV.

 

6. Il BVerfG, con due ordinanze di grande rilievo, ha precisato i criteri per individuare la fonte da utilizzare come parametro, in particolare con riferimento alla Legge fondamentale e alla Carta di Nizza-Strasburgo, nelle controversie in materia di diritti fondamentali, chiarendo così al contempo quando e a quali condizioni sia da ritenersi competente a decidere.
Innovando significativamente la sua giurisprudenza, nel decidere due ricorsi individuali volti a stabilire eventuali lesioni del diritto all’oblio (Das Recht auf Vergessen), nella prima delle due decisioni il Tribunale ha stabilito che negli ambiti non integralmente armonizzati verrà garantita l’applicazione primaria della Legge fondamentale, utilizzando come parametro esclusivamente il Grundgesetz, senza con ciò esaurire eventuali questioni correlate all’interpretazione e alla validità del diritto europeo. Si può ritenere che, in tal senso, se il diritto europeo lascia dei margini di discrezionalità agli stati nazionali, vi sia una presunzione, comunque superabile al ricorrere di determinate circostanze, che porta a ritenere che il livello di tutela offerto dall’ordinamento statale soddisfa i requisiti europei. Ciò non toglie che, in linea di massima, il catalogo dei diritti fondamentali tedeschi debba comunque essere letto alla luce del catalogo europeo. Su eventuali problematiche collegate con l’interpretazione della Carta, il Tribunale si riserva di sollevare rinvio pregiudiziale.
Viceversa, negli ambiti integralmente armonizzati, in cui il catalogo dei diritti della Legge fondamentale, coerentemente con la giurisprudenza Solange II, non può trovare applicazione, il BVerfG ha precisato, per la prima volta, che devono considerarsi possibili i ricorsi individuali per violazione del diritto europeo. In tal caso, tuttavia, il parametro da utilizzare, in formale continuità con l’idea di un uso parallelo dei cataloghi, sarà esclusivamente la Carta di Nizza-Strasburgo e non la Legge fondamentale. Il Tribunale, infatti, ha stabilito che, a differenza della Corte di Giustizia che in tali casi decide in punto di validità o di interpretazione del diritto europeo, negli ambiti integralmente armonizzati per garantire una tutela omogenea con i Grundrechte protetti dal Grundgesetz è necessario valutare l’ammissibilità di questo tipo di ricorsi e, se necessario, per sciogliere possibili dubbi interpretativi, si riserva la possibilità di utilizzare lo strumento del rinvio pregiudiziale.

 

Das Recht auf Vergessen I: Beschluss del 6 novembre 2019 - 1 BvR 16/13

Das Recht auf Vergessen II: Beschluss del 6 novembre 2019 - 1 BvR 276/17

 

Link: https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/11/rs20191106_1bvr001613.html

https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/11/rs20191106_1bvr027617.html

 

Parole chiave: Solange II, Recht auf Vergessen, cataloghi dei diritti in Europa, Carta di Nizza-Strasburgo, ricorso diretto.

 

7. Il BVerfG ha respinto, nell’ambito di un secondo ricorso individuale sollevato in merito, una domanda cautelare di sospensione dell’accordo commerciale tra UE e Singapore. È ancora pendente in proposito, tuttavia, il procedimento legato al ricorso individuale diretto. L’entrata in vigore del Trattato, decorrente dal 21 novembre, è poi stata decisa nel Consiglio dell’8 novembre.

 

Beschluss del 7 novembre 2019 - 2 BvR 882/19

Link: https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/11/rk20191107_2bvr088219.html

Train schedule: https://www.europarl.europa.eu/legislative-train/theme-a-balanced-and-progressive-trade-policy-to-harness-globalisation/file-eu-singapore-fta

 

Parole chiave: Singapore, “EU-only” agreement, ricorso individuale, accordo commerciale, provvedimento cautelare.

 

8. Il BVerfG ha accolto un ricorso per violazione del principio di uguaglianza in relazione alla decorrenza del riconoscimento di un beneficio pensionistico secondo le norme nel pubblico impiego considerando discriminatoria nei confronti delle unioni civili rispetto al matrimonio la mancata erogazione di una maggiorazione della pensione. Il ricorrente, infatti, reclamava che l’ammontare che avrebbe dovuto ricevere fosse da ricalcolarsi non a partire dal 2006, anno in cui venne fatta la richiesta, ma dal momento della contrazione del vincolo unionale, avvenuto già nel 2001. E il Tribunale ha dato ragione al ricorrente ai sensi dell’art. 3 GG.

 

 

Beschluss dell’11 dicembre 2019 - 1 BvR 3087/14

Link: https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Entscheidungen/DE/2019/12/rk20191211_1bvr308714.html

 

Parole chiave: unioni civili, matrimonio, principio di uguaglianza, pensione, Art. 3 GG.