Rassegna giurisprudenziale - Corte Suprema degli Stati Uniti - gennaio-marzo 2019

2019-04-16

a cura di Luigi Testa e Davide Zecca

 

1. La Corte Suprema ritiene che la responsabilità penale per la diffusione, a scopo di frode, di affermazioni fuorvianti o ingannevoli – ai sensi delle Securities and Exchange Commission Rules – sia integrata, a titolo di concorso, anche laddove la condotta sia in esecuzione di istruzioni ricevute da chi abbia incarichi direttivi rispetto all’agente.

 

Francis V. Lorenzo v. Securities and Exchange Commission, No. 17–1077 [27 marzo 2019; 6-2]

 

Link:  https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-1077_21o3.pdf

 

Parole chiave: responsabilità penale, frode, affermazioni fuorvianti, affermazioni ingannevoli.

 

 

2. La Corte si pronuncia sul c.d. mandatory-detention requirement previsto dalla legislazione anti-terrorismo, precisando che esso non è escluso – come sostenuto dalle corti inferiori – laddove l’arresto non sia intervenuto appena dopo il rilascio dei cittadini stranieri interessati o non sia stato eseguito da immigration officials.

 

Nielsen v. Preap, No. 16–1363 [19 marzo 2019; 5-4]

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/16-1363_a86c.pdf

 

Parole chiave: mandatory-detention requirement, stranieri, immigrazione, terrorismo.

 

 

3. Per la Corte Suprema, le organizzazioni internazionali godono – ai sensi dell’International Organization Immunities Act del 1945 – della stessa immunità riconosciuta ai governi stranieri secondo la disciplina applicabile nel momento in cui sorge la controversia (oggi contenuta nel Foreign Sovereign Immunities Act del 1976), anziché dell’immunità ad essi riconosciuta al momento dell’approvazione dell’IOIA.

 

Jam v. International Finance Corp., No. 17–1011 (27 febbraio 2019; 7-1)

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-1011_mkhn.pdf

 

Parole chiave: organizzazioni internazionali, immunità, Stati stranieri, governi stranieri, reference canon.

 

 

4. La Corte Suprema afferma che, laddove sia integrata un’eccezione alla regola dell’immunità degli Stati – ai sensi del Foreign Sovereign Immunities Act –, è necessario notificare l’avvio del procedimento direttamente all’ufficio pubblico competente sul territorio dello Stato interessato.

 

Republic of Sudan v. Harrison et al., No. 16–1094 (26 marzo 2019; 8-1)

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/16-1094_3d94.pdf

 

Parole chiave: immunità, Stati stranieri, governi stranieri, processo, contraddittorio.

 

 

5. Stando all’interpretazione della Corte, il divieto di imposizione eccessiva di cui all’ottavo emendamento, per il suo carattere “fundamental to our scheme of ordered liberty”, è applicabile anche agli Stati della Federazione in forza dell’incorporazione operata dalla due process clause.

 

Timbs v. Indiana, No. 17–1091 (20 febbraio 2019; 9-0)

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-1091_5536.pdf

 

Parole chiave: Excessive Fines Clause, Due Process Clause, incorporazione, imposizione eccessiva.

 

 

6. Secondo la Corte, il divieto costituzionale di pene crudeli consente l’esecuzione della pena per il colpevole che non ricordi di aver commesso il crimine, ma la impedisce per chi sia affetto da demenza o analogo disturbo mentale tale da privarlo di “a rational understanding of why the State wants to execute him”.

 

Madison v. Alabama, No. 17–7505 (27 febbraio 2019; 5-3)

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-7505_new_6kg7.pdf

 

Parole chiave: Ban on Cruel and Unusual Punishments, esecuzione, pena, incapacità.

 

 

7. La Corte sancisce che la presunzione di un pregiudizio arrecato all’assistito dal legale rappresentante, consistente nella mancata proposizione di appello avverso una pronuncia nonostante l’espressa indicazione a riguardo dell’assistito, opera anche qualora sia stato stipulato un accordo di patteggiamento che preveda la rinuncia all’impugnazione della pronuncia.

 

Garza v. Idaho, No. 17–1026 (27 febbraio 2019; 6-3).

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-1026_2c83.pdf

 

Parole chiave: presunzione, patteggiamento, rinuncia all’appello, negligenza, legale rappresentante.

 

 

8. Nell’interpretazione della Corte Suprema, il contratto di impiego dell’autista di un vettore interstatale integra le eccezioni della §1 del Federal Arbitration Act, impedendo quindi a una corte di dare esecuzione alla clausola compromissoria contenuta nel contratto medesimo.

 

New Prime Inc. v. Oliveira, No. 17-340 (15 gennaio 2019; 8-0)

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-340_o7kq.pdf

 

Parole chiave: Federal Arbitration Act, giurisdizione arbitrale, clausola compromissoria, contratto di impiego.

 

 

9. Ad avviso della Corte, la qualifica di soggetto impiegato nel recupero crediti ai sensi del Fair Debt Collection Practices Act non si applica a un’attività commerciale coinvolta soltanto in procedimenti di pignoramento creditizio extragiudiziale, salvo che allo scopo dell’applicazione di una singola disposizione dell’atto.

 

Obduskey v. Mccarthy & Holthus LLP, No. 17–1307 (20 marzo 2019; 9-0)

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-1307_7lho.pdf

 

Parole chiave: recupero crediti, pignoramento, definizioni, garanzia creditizia.

 

 

10. Nella ricostruzione della Corte, la clausola dell’Armed Career Criminal Act che punisce con la pena minima di 15 anni di reclusione il possesso di armi da fuoco da parte di chi abbia precedenti condanne per delitti violenti si applica al reato di rapina anche qualora il condannato abbia dovuto superare la resistenza della vittima.

 

Stokeling v. United States, No. 17–5554 (15 gennaio 2019; 5-4)

 

Link: https://www.supremecourt.gov/opinions/18pdf/17-5554_4gdj.pdf

 

Parole chiave: qualificazione della fattispecie, delitti violenti, armi da fuoco, rapina.