[OsservatorioCovid19] Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP)

2020-03-29

di Celeste Pesce

Di fronte al diffondersi del contagio COVID19 tra i Paesi UE e ai suoi effetti negativi per l’economia dell’Eurozona, la politica monetaria dell’Unione ha fatto sentire forte la sua presenza gettando liquidità nel mercato finanziario ed economico.

Il 18 marzo 2020, all’indomani del Consiglio europeo, la BCE ha dato avvio ai suoi lavori annunciando un pacchetto di misure di politica monetaria senza precedenti per sostenere, supportare e finanziare il mercato della zona euro.

A distanza di qualche giorno, il 24 marzo 2020, il Consiglio direttivo della BCE ha definitivamente approvato con propria decisione il programma di contenimento del pregiudizio economico dell’Eurozona derivante dal blocco delle attività nei diversi Paesi membri [DECISIONE (UE) 2020/440 DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA del 24 marzo 2020 su un programma temporaneo di acquisto per l’emergenza pandemica (BCE/2020/17)].

Si tratta del Pandemic Emergency Purchase Program noto (anche) con l’acronimo PEPP, già in vigore dal 26 marzo 2020, giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta, in ragione della straordinarietà delle circostanze.

Il programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Program – PEPP) prevede una dotazione finanziaria complessiva di 750 miliardi di euro sino alla fine del 2020, destinata a sostenere i Paesi che adottano l’euro.

L’obiettivo del programma temporaneo è rispondere allo stravolgimento degli equilibri economici dell’unione monetaria fino a quando la fase critica del coronavirus non sarà considerata conclusa. Difatti, il nuovo strumento è concepito per gestire la progressione irregolare del virus e l’incertezza su quando e dove le ripercussioni peggioreranno.

Lo stesso non è connesso alle variabili economiche fondamentali; consente di intervenire su tutta la curva dei rendimenti, evitando frammentazione finanziaria e distorsioni del prezzo del credito. A tale scopo, termini e condizioni sono previsti in maniera organica, tecnica e flessibile.

Nell’ambito del PEPP, le banche centrali dell’Eurosistema (BCN) acquisteranno titoli di debito negoziabili, obbligazioni societarie e altri strumenti di debito negoziabili, obbligazioni garantite e/o titoli garantiti da attività nella misura ritenuta necessaria e proporzionata a contrastare le minacce poste dalle straordinarie condizioni economiche e di mercato alla capacità dell’Eurosistema di assolvere il proprio mandato.

Gli acquisti in vigenza del programma temporaneo saranno condotti in maniera flessibile, consentendo variazioni e fluttuazioni nella distribuzione dei flussi di acquisto nel corso del tempo, tra classi di attività e tra giurisdizioni, con una ripartizione conforme allo schema per la sottoscrizione del capitale della BCE delle rispettive BCN (articolo 29 dello Statuto del SEBC).

Il benchmark per la distribuzione degli acquisti fra i vari Paesi continuerà a essere, quindi, lo schema di partecipazione delle banche centrali nazionali al capitale della BCE, ma gli acquisti saranno spalmati nel corso del tempo fra attività e Paesi e vagliati in ragione dell’opportunità di sostenere quei settori e quegli Stati maggiormente sofferenti rispetto ad altri in un determinato periodo.

L’operatività del programma temporaneo di acquisto per l’emergenza pandemica ha richiesto rettifiche contestuali e immediate a talune decisioni pregresse e connesse a diverso titolo con il PEPP.

In particolare, la Banca centrale europea ha deciso di acquistare anche carta commerciale di adeguata qualità creditizia (meglio note come cambiali) e di espandere la gamma delle attività ammissibili come garanzia nelle operazioni di rifinanziamento [Decisione (UE) 2020/441 della Banca centrale europea del 24 marzo 2020 che modifica la decisione (UE) 2016/948 della Banca centrale europea sull’attuazione di un programma di acquisto per il settore societario (BCE/2020/18), in vigore dal 26 marzo 2020]. L’obiettivo è rafforzare le misure varate per preservare il flusso del credito verso imprese, famiglie e cittadini.

Sono stati resi disponibili fino a 3.000 miliardi di euro di liquidità tramite le operazioni di rifinanziamento ed è stato applicato il tasso di interesse più basso mai offerto (-0,75%). Erogando fondi al di sotto del tasso sui depositi presso la banca centrale, è possibile amplificare lo stimolo dei tassi di interesse negativi e veicolarli direttamente a quanti possano trarne il massimo beneficio.

In concreto, la BCE ha modificato le condizioni di acquisto per il settore societario allo scopo di ampliare la gamma di attività idonee ai fini del CSPP (corporate sector purchase programme, CSPP) alle carte commerciali non finanziarie e rendere tutte le carte commerciali di sufficiente qualità creditizia idonee ai fini degli acquisti nell’ambito del CSPP.

Il CSPP rientra nel programma ampliato di acquisto di attività (PAA) della BCE. Quest’ultimo punta a migliorare la trasmissione della politica monetaria, facilitare l’erogazione del credito all’economia dell’area dell’euro, rendere più accessibili le condizioni di finanziamento di famiglie e imprese e far convergere l’inflazione verso livelli compatibili con la stabilità dei prezzi perseguita dalla BCE.

La rettifica va, altresì, nel senso di dilatare i tempi della scadenza residua minima al momento dell’acquisto da parte della banca centrale nazionale coinvolta.

Il pacchetto PEPP include le misure di sostegno all’erogazione di prestiti bancari a quanti sono stati maggiormente colpiti dall’epidemia di coronavirus: piccole e medie imprese. Le modifiche sono state discusse dal Consiglio direttivo della BCE e approvate il 16 marzo 2020 allorquando sono stati modificati tre parametri delle OMRLT-III: i) aumentare il limite di finanziamento dal 30% al 50%; ii) modificare il limite massimo di offerta per singole OMRLT-III e iii), a partire dal settembre 2021, di offrire un’opzione di rimborso anticipato degli importi presi in prestito nell’ambito delle OMRLT-III decorsi 12 mesi dal regolamento di ciascuna operazione, anziché 24 mesi [Decisione (UE) 2020/407 della Banca centrale europea del 16 marzo 2020 che modifica la decisione (UE) 2019/1311 su una terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (BCE/2020/13), in vigore dal 17 marzo 2020].

Grazie al PEPP e alle modifiche alle decisioni pregresse allo stesso collegate, la Bce comprerà titoli pubblici e privati (inclusi i commercial paper) a condizioni flessibili e “accomodanti” lontane cioè dai rigidi parametri tecnici del caso. Ciò consentirà di dare respiro agli operatori economici andati maggiormente in sofferenza al diffondersi del coronavirus

La deroga è di non poco conto se si tiene conto del cosiddetto acquisto per capital key che obbliga la Banca Centrale ad acquistare titoli in proporzione al capitale detenuto dalla banca centrale di ogni Paese (a sua volta grossomodo proporzionale al Pil). Ciò significa che, potenzialmente, la Bce potrà concentrare i suoi acquisti sui titoli di Paesi in particolare difficoltà (tra cui l’Italia, ma non solo). 

Le scelte monetarie europee di questi ultimi giorni attribuiscono alla BCE profili di elasticità e di flessibilità sinora inesplorati. Invero, la BCE ha dichiarato che qualora alcuni dei limiti autoimposti possano ostacolare l’azione intrapresa, il Consiglio direttivo riesaminerà gli stessi nella misura necessaria a rendere il proprio intervento proporzionato ai rischi da affrontare. 

La BCE si è mostrata pronta ad incrementare l’entità dei programmi di acquisto di attività e ad adeguarne la composizione, nella misura necessaria e finché le circostanze lo richiederanno, assicurando che saranno vagliate tutte le opzioni e tutti gli scenari per sostenere l’economia per l’intera durata della crisi.

Come a dire che il PEPP è un primo forte segnale ma potrebbe non essere l’ultimo per la tenuta dell’Eurozona. 

La Bce prosegue, quindi, nella direzione intrapresa negli ultimi anni di una politica monetaria che inietta liquidità, crea paracadute per l’economia europea per scongiurare la recessione ma soprattutto dimostra apertura al superamento dei propri limiti istituzionali pur di proteggere l’economia dell’eurozona ed il benessere dei cittadini UE. 

Invero, sullo sfondo del tecnicismo delle misure monetarie ricordate, resta la capacità della Banca centrale europea di essere un’istituzione dell’Unione che agisce a tutela del benessere di ciascun cittadino dell’Unione. E che fa propri i principi della solidarietà come della trasparenza atteso che le operazioni riconducibili al PEPP sono rese pubbliche ai cittadini europei con cadenza settimanale o mensile a seconda delle ipotesi.

L’operatività del pacchetto monetario segnerà, quindi, le sorti e l’evoluzione dell’equilibrio macroeconomico e finanziario della zona euro e, inevitabilmente, del progetto europeo di sviluppo sociale politico ed economico.

Il futuro (non troppo lontano) dirà se e in che modo l’unione monetaria dell’Unione si è aperta ai principi fondamentali e democratici del diritto UE. E in che modo il processo di integrazione europea ne abbia giovato.