Rassegna giurisprudenziale - Belgio - luglio-settembre 2019

2019-10-17

a cura di Lucia G. Sciannella e Giacomo Delledonne

 

 

1. Per la Cour constitutionnelle non è incompatibile con la Costituzione la legge del 15 marzo 2017, di modifica della disciplina sull’ingresso e il soggiorno degli stranieri, nella parte in cui accorda alla pubblica autorità – in presenza di «raisons impérieuses de sécurité nationale» – poteri diretti di intervento nei riguardi di stranieri ritenuti socialmente pericolosi. Secondo il giudice costituzionale, la normativa in esame non viola il principio di “non-refoulement” e, al contempo, offre agli stranieri adeguati strumenti di tutela in sede giudiziaria.

 

Sent. n. 111 del 18 luglio 2019

 

Parole chiave: Immigrazione – stranieri – rimpatrio – ordine pubblico.

 

2. Il giudice costituzionale belga ha posto due questioni pregiudiziali nell’ambito di un recours en annulation avente ad oggetto la legge del 24 febbraio 2017, sull’ingresso e soggiorno degli stranieri. In particolare, con la prima questione, la Cour ha chiesto al giudice comunitario se gli art. 20 e 21 TFUE e la Direttiva 2004/38/CE debbano essere interpretati come contrari a una legislazione nazionale che applica, nei riguardi dei cittadini UE e dei loro familiari che non hanno rispettato un provvedimento di allontanamento per motivi di ordine pubblico e di sicurezza nazionale, una disposizione identica a quelle che si applica, in tali circostanze, ai cittadini dei paesi terzi. Con la seconda, la Cour ha chiesto al giudice comunitario se gli art. 20 e 21 TFUE e la Direttiva 2004/38/CE debbano essere interpretati come contrari a una legislazione nazionale che applica ai cittadini comunitari o ai loro familiari (che non hanno rispettato un provvedimento di allontanamento dal Belgio per motivi di ordine pubblico e di sicurezza pubblica) una disposizione identica a quella prevista – nelle medesime circostanze – per i cittadini dei Paesi terzi e che comporta una pena detentiva fino a otto mesi.

 

Sent. n. 112 del 18 luglio 2019

 

Parole chiave: Immigrazione – stranieri – ingresso – cittadini UE – ordine pubblico.

 

3. La Cour constitutionnelle ha rigettato la richiesta di sospensiva del Decreto della Regione vallone del 4 ottobre 2018, in tema di benessere animale, nella parte in cui ha inteso vietare le c.d. “macellazioni rituali”. La richiesta è stata rigettata in quanto – a giudizio della Cour – non sussistevano «des moyens sérieux» e, altresì, dalla richiesta non emergeva alcun indizio in grado di ritenere che l’immediata applicazione della norma potesse causare «un préjudice grave difficilement réparable».

 

Sent. n. 115 del 18 luglio 2019

 

Parole chiave: Benessere animale – macellazione – religione.

 

4. Sempre in sede di “demande de suspension”, la Cour ha sospeso l’art. 3, 2°, della legge del 7 aprile 2019, che ha introdotto nuovi obblighi per i grossisti e per i centri di distribuzione dei farmaci. In particolare, la disposizione in parola prevede nuovi obblighi per i grossisti e i titolari di industrie farmaceutiche, ritenute dai ricorrenti particolarmente gravosi. Nel caso di specie, il giudice costituzionale ha ritenuto la norma in esame suscettibile di produrre un «préjudice financier et économique de nature à compromettre gravement la survie immédiate des parties requérantes précitées, ce qui constitue un risque de préjudice qui ne pourrait être que difficilement réparé par une annulation ultérieure» (p.to B.20).

 

Sent. n. 116 del 18 luglio 2019

 

Parole chiave: Sanità – farmaco – acquisto – distribuzione.

 

5. La Cour constitutionnelle dichiara incostituzionale una disposizione contenuta in una legge del 2017, che esclude dalla possibilità di donare sangue gli uomini che abbiano avuto un contatto sessuale con un altro uomo nei 12 mesi precedenti e le persone il cui partner di sesso maschile abbia avuto un contatto sessuale con un altro uomo nello stesso lasso di tempo. La disposizione in questione rimarrà in vigore, per un periodo di non più di due anni, fino a quando il legislatore avrà dettato una nuova disciplina.

 

Sent. n. 122 del 26 settembre 2019

 

Parole chiave: Principi di eguaglianza e di non discriminazione – omosessualità – effetti delle sentenze d’incostituzionalità.

 

6. Secondo la Cour constitutionnelle, non è compatibile con la Costituzione una lettura della legge del 1935 sull’uso delle lingue nel processo che impedisca a un convenuto condannato in contumacia in primo grado di modificare la lingua del processo – inizialmente determinata sulla base del suo domicilio per i procedimenti incardinati nel circondario giudiziario di Bruxelles – al momento della presentazione dell’appello.

 

Sent. n. 124 del 26 settembre 2019

 

Parole chiave: Plurilinguismo – diritti nel processo – bilinguismo a Bruxelles.