Rassegna giurisprudenziale - Canada - aprile-giugno 2019

2019-07-18

a cura di Nausica Palazzo

 

1. La Corte Suprema conferma l’applicabilità dell’habeas corpus nei confronti dei cittadini stranieri detenuti in centri per l’immigrazione. In particolare, la Corte precisa che l’attuale procedura amministrativa per la verifica della legalità della detenzione ai sensi dell’Immigration and Refugee Protection Act è inadeguata e non conforme alle più ampie garanzie del diritto costituzionale di habeas corpus, richiedenti quantomeno la possibilità di adire un organo giurisdizionale per la verifica della legittimità della detenzione.

 

Canada (Public Safety and Emergency Preparedness) v. Chhina, 2019 SCC 29

 

Link:  https://scc-csc.lexum.com/scc-csc/scc-csc/en/item/17759/index.do

 

Parole chiave: habeas corpus, immigrazione, detenzione, rifugiati.

 

2. La Corte Suprema è intervenuta in un caso riguardante un abuso sessuale a danno di uno studente delle controverse scuole aborigene residenziali. La Corte ha chiarito la propria competenza ad intervenire per una puntuale applicazione dell’accordo del 2006 stipulato con le scuole per il risarcimento dei danni subiti dagli studenti abusati, e ha ritenuto di sollevare la vittima di abusi dall’onere di provare la “motivation” della condotta incriminata per ottenere il risarcimento del danno.

 

J.W. v. Canada (Attorney General), 2019 SCC 20

 

Link: https://scc-csc.lexum.com/scc-csc/scc-csc/en/item/17680/index.do

 

Parole chiave: abuso, sessuale, scuole aborigene residenziali, onere della prova.

  

3. La Corte Suprema precisa che le comunicazioni virtuali tra un agente sotto copertura e un individuo sospettato di adescamento di minori non richiedono un previo mandato. In questo senso, l’assenza di un mandato non è in contrasto con l’articolo della Carta a tutela della legittimità delle perquisizioni e dei sequestri (seppur i giudici non abbiano raggiunto il consenso sulle ragioni dell’assenza di detto contrasto, ritenendo un primo gruppo che il sospettato non abbia una “reasonable expectation of privacy”, e un secondo gruppo che la ricezione di messaggi virtuali privati non costituisca una forma di sequestro né perquisizione).

 

R. v. Mills, 2019 SCC 22

 

Link: https://scc-csc.lexum.com/scc-csc/scc-csc/en/item/17683/index.do

 

Parole chiave: adescamento, search and seizure, sequestro, comunicazioni, social network.

 

4. La Corte Suprema è ha dichiarato contraria agli articoli 8 e 9 della Carta, in materia di perquisizioni e sequestri e arresto arbitrario, la condotta della polizia locale con cui si questa si introduceva senza un mandato nella privata dimora dell’accusato per poi arrestarlo per possesso di armi e droga. Con tale pronuncia la Corte mira dunque a porre un freno alla maggiore aggressività delle condotte delle forze di polizia nei confronti delle minoranze razziali (c.d. over-policing), da ritenersi in contrasto con le garanzie costituzionali.

 

R. v. Le, 2019 SCC 34

 

Link: https://scc-csc.lexum.com/scc-csc/scc-csc/en/item/17804/index.do

 

Parole chiave: over-policing, minoranze, razziali, sequestro, arresto arbitrario

  

5. La Corte Superiore del Québec ha dichiarato che tra i rimedi giurisdizionali conseguenti all’applicazione dei diritti costituzionali sanciti dalla Carta rientra altresì l’ordine di assunzione di un candidato ingiustamente discriminato nel procedimento di selezione.

 

Procureure générale du Québec v Commission de la fonction publique, 2019 QCCS 581

 

Link: N.A.

 

Parole chiave: discriminazione, assunzione, selezione, rimedio giurisdizionale, Charter.

 

6. La Corte d’Appello del New Brunswick ha annullato la decisione del giudice appellato con cui questi dichiarava incostituzionale, per violazione del principio di uguaglianza, il diverso trattamento di conviventi more uxorio e coppie sposate per la richiesta del mantenimento ai sensi del Family Services Act (dato che soltanto il convivente di fatto è tenuto a presentare la richiesta del mantenimento entro un anno dalla cessazione del rapporto, preclusione non applicabile alle coppie sposate). La Corte ha infatti censurato la decisione del giudice di non affrontare la c.d. justification prong, ossia se il diverso trattamento possa essere giustificato in una “società libera e democratica” ai sensi della s. 1 della Carta.

 

Meyer v. Johnston, 2019 NBCA 39 (CanLII)

 

Link: https://www.canlii.org/en/nb/nbca/doc/2019/2019nbca39/2019nbca39.html?autocompleteStr=johnston%20v.%20meye&autocompletePos=1

 

Parole chiave: discriminazione, marital status, mantenimento, Charter, s. 1.

  

7. La Corte Suprema dello Yukon ha dichiarato che il dovere governativo di consultazione delle comunità aborigene sussiste indipendentemente dall’accertamento della fondatezza del c.d. “aboriginal title”, ossia del diritto all’esclusivo possesso o godimento del territorio sul quali i poteri esercitati dalla Corona vanno a spiegare i propri effetti (nel caso di specie la controversia nasceva dal rilascio da parte del Governo di licenze di caccia, in assenza di una previa consultazione delle comunità indigene).

 

Ross River Dena Council v. Yukon, 2019 YKSC 26 (CanLII)

 

Link: http://canlii.ca/t/j0n5j

 

Parole chiave: consultazione, comunità indigene, Yukon.